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MICHELE CIRACI' E NICOLA SANTORO

VENERDI' 5 AGOSTO 2011

DISCORSO FUNEBRE
LETTO

dall'Avv. Sig. FRANCESCO  ARGENTIERI
in occasione dei funerali
AL RE VITTORIO EMANUELE
In Ceglie Messapica


LECCE
Stabil. Tipografico Scipione Ammirato
Proprietà Leonardo Cisaria
1878


Chiniam la fronte al massimo   
 Fattor, che volle in lui
Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.
Ode del 5 Maggio- MANZONI

Dilettissimi Concittadini

 Sulla tomba di un Re non sentirete parole che suonino plagio, o belato di gente ignava ed usata a vivere in cortigianeria avvilente, o la geremiade di un arcade, che si culla in un rugiadoso idillio - sentirete parole vergini di servo encomio, e di codardo oltraggio - parole, che. proromperanno dalla coscienza commossa di un cittadino, che, dolorando una sciagura nazionale, la morte fulminea di Sua Maestà Vittorio Emanuele Secondo, saprà obbedire all'ordine austero dei principii, che regolano la vita dei popoli.
La morte è legge fatale, che colpisce e l'individuo e le nazioni, e senza di essa, non si avvererebbe nel mondo della natura e in quello dell'umanità generazione razione novella.
Non si vive  senza divorare o senza morire; e l'eterno mito del bene e del male, di Dio e di Satana, si presenta ad ogni pie sospinto dinanzi al contemplatore di questo misterioso oceano, che è la vita.
La morte dell'individuo, spostando l'ordine prestabilito, plasma novello individuo, che vi da il progresso o regresso nel mondo della famiglia; il genio, che muore, plasma novello genio, che, continuando o indietreggiando, da il progresso o regresso dell'umana Società, ed i Re, sino .ad un certo punto, e specialmente ai tempi che corrono, vi plasmano ed organizzano un ordine dinastico, che approda ad un Sedan, o a Porta Pia.

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