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I GIUDICI VOGLIONO ARCHIVIARE TUTTO...


MERCOLEDI' 7 MARZO 2012

Morte Santacroce: “No ad Archiviazione”
di Nicola Quaranta 
Giuseppe Santacroce
CEGLIE MESSAPICA – Un anno fa la tragedia, oggi “Valentina e Giuseppe sono stati uccisi per la seconda volta: la prima volta dalle acque del fiume, la seconda dal diniego di giustizia”. Questo il durissimo commento, diffuso attraverso l’avvocato Maria Antonietta Spalluti, dei familiari di Giuseppe Santacroce: l’operaio pugliese di 51 anni travolto e ucciso il 2 marzo 2011, insieme alla figlia della sua nuova compagna, dalla piena del fiume Ete e Casette d’Ete (Fermo). Sempre attraverso il loro legale, i familiari di Santacroce annunciano che si opporranno “con tutti i mezzi forniti dalla legge alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta”.
Giuseppe e Valentina lavoravano come operai (insieme a Salvina) in un’azienda di Montecosaro (Macerata), l’Eurosuole. Come ogni mattina i tre, a bordo di una Bmw, erano partiti insieme, per raggiungere la fabbrica.(CONTINUA A LEGGERE L'INTERA VICENDA)

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