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INTERVENTO DI GASPARRO SU PADRE PALMA

VENERDI' 26 LUGLIO 2013

Caro Stefano,avrei voluto esprimere delle considerazioni durante la manifestazione di presentazione del libro di Gaetano Passarelli "Padre Pantaleone Palma",  e non avendone avuto la possibilità mi piacerebbe esprimerle sul tuo blog a cui chiedo ospitalità per alcune riflessioni sulla figura di questo nostro sfortunato concittadino.
Personalmente sono stato colpito dalla tragedia che travolse padre Pantaleone vittima di persone che con la calunnia ne distrussero l'esistenza. Il libro è un monito per tutti noi che sappiamo quanta meschinità usiamo per delegittimare e infangare  per invidia e per eliminare le persone che ci sono di ostacolo. Come è ben noto nel  nostro paese queste tecniche sono ben conosciute e applicate in politica e in ogni campo dell'attività professionale e sociale.

Ma quello che più mi ha colpito di don Pantaleone Palma è questo pezzo tratto dalla lettera scritta alla sorella Giacinta l'11 febbraio 1933 : "Io mi ero costituito per tante anime come padre e madre insieme: oggi il Signore vuol far vedere a tutti che il Padre, la Madre di tutti è Lui solo, sempre Lui ..."  Cioè padre Palma esercitò il suo ministero come madre e padre a imitazione del Signore che è Madre e Padre insieme. Modernissima riflessione teologica ripresa anche da Giovanni Paolo I che definì Dio madre. Dato il contesto maschilista e misogeno della riflessione teologica dell'epoca la sua riflessione assume una valenza teologica rivoluzionaria che anticipa tutta la ricerca biblica sul lato femminile di Dio delle teologhe cattoliche e protestanti della seconda metà del Secondo Novecento da Mary Daly a Elisabeth Moltmann-Wendel, e che culminerà nella prima delle 95 tesi teologiche di Fox: Dio è Madre e Padre.
Vorrei poi suggerire la proposta che il Comitato Promotore nato in difesa della memoria di Padre Palma inviasse all'Amministrazione Comunale una petizione per la realizzazione in una lapide da affiggere sulla casa dove ebbe i natali padre Pantaleone  Palma e l'intitolazione di una strada.

L'altra sera poi ci si è dimenticato di ricordare il maestro Vincenzo Chirico che nella casa rogazionista di Oria, in collaborazione con don Pantaleone, organizzò la banda dei piccoli orfanelli a cui vennero avviati anche tanti ragazzi di Ceglie nella carità dando loro una prospettiva di inserimento nella vita sociale e civile.

Mi auguro che la rivisitazione di questo grande cegliesi ci aiuti a strutturarci  come comunità solidale e orgoglosa delle nostre radici.

Grazie dell'ospitalità
Vincenzo Gasparro

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