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INDAGATI SEI MEDICI

MERCOLEDI' 13 NOVEMBRE 2013

Morto durante angioplastica, indagati sei medici. Effettuate riesumazione e autopsia                                                                                   
                                                            di Roberta Grassi 

BRINDISI – Un intervento di angioplastica eseguito nel reparto di Cardiologia dell’ospedale Perrino di Brindisi è oggetto di un’inchiesta della procura di Brindisi avviata dopo che i famigliari di un 55enne di Ceglie Messapica, Pietro Leone, morto l’11 ottobre scorso, hanno presentato esposto: sei sono i medici indagati, stamani è stato conferito l’incarico dal pm Savina Toscani i ai medici legali Roberto Vaglio e Antonio De Giorgi che hanno eseguito l’autopsia dopo aver riesumato la salma.
Un corridoio dell'ospedale Perrino
Un corridoio dell’ospedale Perrino
Secondo quanto contenuto nell’esposto dei famigliari dell’uomo, morto l’11 ottobre scorso a seguito di un intervento chirurgico di angioplastica, va valutata l’eventualità che vi sia stata negligenza o imperizia da parte dei medici che se ne sono occupati dal momento del ricovero fino al decesso. Leone, a quanto è stato accertato, soffriva di problemi cardiaci di una certa importanza. Le cartelle cliniche sono state sottoposte a sequestro. Il legale della famiglia, Pietro Gallone, ne aveva fatto più volte richiesta, senza però ottenere alcun esito.
L’esposto è stato presentato nei giorni immediatamente successivi alla morte di Leone. Va valutato in particolare se quell’intervento, eseguito nel reparto di Cardiologia, visto il quadro clinico del paziente, dovesse invece essere effettuato in una struttura meglio attrezzata. Come è noto l’ospedale Perrino di Brindisi non è dotato dell’unità di Cardiochirurgia.
Dopo l’apertura del fascicolo, il pm Savina Toscani ha disposto la notifica, come atto dovuto, degli avvisi di conferimento incarico che consentono agli indagati di nominare un consulente di parte per partecipare all’accertamento tecnico irripetibile, ossia l’esame autoptico. I sei medici indagati sono difesi dagli avvocati Aldo Guagliani, Mauro Masiello, Francesco Gentile, Massimo Di Summa, Cosimo Rampino e Viviana Labruzzo. FONTE:BRINDISIREPORT.IT

2 commenti:

  1. Se veramente hanno sbagliato dovrebbero pagare x la morte del povero signore...nn tutti ma la maggior parte dei medici di credono di giocare all'allegro chirurgo...ci dovrebbe essere più serietá ma...poveri noi se ne avremo bisogno...

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  2. A me risulta che a Brindisi sono stati effettuati con successo altri interventi di angioplastica sulle arterie.

    Pur comprendendo sul piano umano le reazioni della famiglia, andrei cauto con il sospetto sulla imperizia dei medici per interventi con un certo livello di rischio per il quale è richiesta la firma.
    Il risultato è quello di intimorirli al punto che molti anni fa, pensate, un amico rifiutò un intervento per una semplice unghia incarnita che mi riguardava.

    Mi raccomando, non ho fatto alcun nome e non mi firmo. Non creiamo eventuali polemiche, ma cerchiamo di capire lo spirito del mio commento .

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