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Intossicazione da funghi

Mercoledì 10 Novembre 2014

di Gianluca Greco per BrindisiReport
Altri due casi di intossicazione da funghi: apprensione per una minorenne.
Ancora due casi di intossicazione da funghi in provincia, entrambi riconducibili alla stessa specie fungina: la “Tricholoma terreum”. La prima persona a farne le spese è stata una 17enne di Ceglie Messapica che ieri (9 dicembre), a pranzo, ha mangiato dei funghi raccolti dal padre nell’agro cegliese. Nel piatto della malcapitata sono finiti proprio i funghi tossici.
Nel pomeriggio, la minorenne ha cominciato ad avvertire i sintomi della così detta sindrome muscarinica: grossa sudorazione, tremore, brividi di freddo e annebbiamento della vista. I famigliari l’hanno subito accompagnata verso l’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, il cui personale ha chiesto supporto all’esperto micologo dell’Asl Brindisi di turno.
Questi, recatosi sul posto, come da prassi ha contattato il centro Antiveleni di Milano. Ma la ragazza, per fortuna, si è ripresa nel corso della serata. Le sue condizioni non destano preoccupazione.
Qualche ora più tardi, il presidio ospedaliero francavillese ha accolto un’altra persona incappata presumibilmente nel “Tricholoma Terreum”, in gergo dialettale definito “chiodino”. Si tratta di uno uomo del posto che aveva personalmente raccolto dei fughi nella zona. I sintomi accusati erano analoghi a quelli della giovane paziente. Anche in questo caso è intervenuto l’esperto micologo dell’Asl. Lo stato di salute del francavillese è gradualmente migliorato nel corso della notte.
Sono più di venti, dunque, i casi di intossicazione da funghi registrati nella provincia dall’inizio della stagione autunnale di raccolta. In questo campo, non ci si può affidare al fai da te. E’ infatti doveroso acquistare funghi solo in rivendite munite di licenza dell’Asl o perlomeno far vedere sempre a un esperto micologo i funghi raccolti personalmente, prima che vadano a finire in padella.

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