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Quando si segue la propria coscienza non si sbaglia mai

Mercoledì 18 Marzo 2015
La nostra scelta sembra una follia. La gente che percepisce questo, in qualche modo la comprendiamo, perchè se non si vivono le cose dall'interno, come spesso accade anche nella vita quotidiana, si giunge a frettolose e superficiali conclusioni.
1 –Dopo le primarie (quanto meno disorganizzate) ho lasciato passare un po' di tempo, spinto dall'opinione di più parti che esse fossero state inquinate da elementi esterni alla coalizione, elementi sconfessati da entrambi i candidati. 
2- In quell'occasione non ho voluto appurare la veridicità di queste opinioni, per evitare un danno di immagine al Partito Democratico di Ceglie (in quanto suo vice-segretario). Ho anzi lavorato in maniera continua per evitare attriti, pensando al bene di tutto il centrosinistra.
 
3-Ho messo a disposizione di Pietro Mita una mia lista, in linea con quanto avvenuto già in passate elezioni all'interno della coalizione e sentendomi sempre un fiero membro del PD. 
4 - In cambio della mia lealtà ho chiesto la stessa lealtà, e che la coesione non fosse soltanto una convenienza circoscritta per le elezioni comunali, ma che venisse allargata anche in ambito regionale per il bene di Ceglie. 
5 - "Stretta di mano fu".
6 - Nonostante la stretta di cui sopra, il mormorio interno faceva salire sempre più il sospetto che si trattasse della solita imboscata dei vecchi (ormai rozzi alla politica attuale) militanti del partito, in cerca di voti più che di partecipazione. 
7- Per la seconda volta, non ho voluto credere ci fosse malizia nei miei compagni di coalizione, forse solo un eccesso di zelo in alcune esternazioni. Ho di nuovo lavorato per evitare attriti, in qualità di vice-segretario, pensando al bene di tutto il centrosinistra. 
8 - In questo clima di tensione, compare un manifesto di un evento sull'agricoltura con tanto di simbolo del PD locale di Ceglie Messapica (all'insaputa del vice-segretario!!!). Quando viene fuori il simbolo di un movimento locale, prassi vuole che si comunichi a tutti i componenti del direttivo (tra cui senza ombra di dubbio il vice-segretario del PD) oggetto e invitati della manifestazione. Il tutto invece è stato fatto alle spalle dell'intero direttivo. Perchè? 
9 - Oggetto di questa manifestazione è l'agricoltura. Qualche giorno prima, i ragazzi di “in movimento per Pietro Mita sindaco”, organizzano lo stesso evento. A cosa serviva allora questa manifestazione del PD? Salta sul banco la prima scorrettezza. 
10 - Come tutti sanno, sono forte sostenitore di un candidato cegliese al consiglio regionale; si può combinare l'appartenenza a un partito con il sostegno al territorio. Mi chiedo: è stato per ostacolare un "avversario" interno che sono stato tenuto all'oscuro? Volevano andare contro gli interessi dei cegliesi per interesse personale? 
11 - Un giorno, aprendo facebook, ho ritrovato una locandina già pronta con tanto di simbolo del Pd di Ceglie Messapica senza saperne assolutamente nulla. 
L'imboscata è fatta.
Quanto rispetto si ha per la coalizione locale, se in barba a patti stabiliti, si tramano imboscate di questo genere? Quanto può durare una coalizione in cui una parte comanda e l'altra deve obbedire sotto ricatto? 
Ognuno può ovviamente spendere il suo voto per chi lo ritiene giusto, purchè ci sia stato un vero confronto interno precedentemente. E quando le provocazioni sono continue, le scelte possibili sono due: o ci si adegua ai vecchi meccanismi sperando di avere una poltrona, o si resta coerenti alla propria causa, che per me è il successo del Partito Democratico E quello di Ceglie. Il successo del PD alle elezioni comunali, il successo del PD cegliese alle regionali. Mi sono battuto ogni giorno per entrambi, non per un successo parziale, di uno a discapito dell'altro. Di questi a discapito di quelli. Di pochi a discapito di molti. 
Oggi i miei compagni di partito tirano fuori mie vecchie foto, non da album di famiglia ma dalla loro macchina del fango. Mi rinfacciano errori del passato, vantando una purezza di spirito che non hanno. E' importante ravvedersi degli errori passati, ma ancora più importante non commetterne di nuovi. E quando si segue la propria coscienza non si sbaglia mai.
Possono espellermi e strappare la mia tessera; ne hanno il potere e anche l'arroganza. Possono rimanere padroni del simbolo se questo li conforta. E' una magra consolazione: avere il simbolo ma non i principi di questo partito democratico, in cui io mi riconoscevo e mi riconosco ancora.
   
    f.to
Dario Chirulli

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