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Xylella fastidiosa e politica fastidiosa

Domenica 5 Aprile 2015
"Je suis l'Ulivò... e mi hanno chiesto i documenti!"

A che punto è la notte e il giorno della storia? La Direttrice del Centro per la Patologia Vegetale del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Cra.Pav) dice lapidaria : "un risultato vero al momento non c'è". Interrogato con un question time alla Camera il Ministro per l'Agricoltura Martina dichiara che lo Iam di Bari aveva introdotto e studiato un ceppo diverso del batterio killer usato sulle viti  che forse poi ha attaccato gli alberi d'ulivo del Salento. Che tutto è stato eseguito a regola d'arte anche se l'interrogante rileva che nell'autorizzazione all'introduzione, detenzione e manipolazione di materiale infetto dal patogeno non si è specificato né la sub specie, né il numero identificativo del ceppo indispensabili a garantire che le operazioni di ricerca si svolgessero in condizioni di assoluta sicurezza evitando ogni qualsiasi rischio di contaminazione.
Continuano intanto le indagini della Procura di Lecce che vuole accertare come si sia diffuso il batterio. Sembra un episodio della seria televisiva X-file. Il Ministro sul campo, quello dell'agricoltura, invece è l'unico che non sia venuto in Puglia, farsi una camminata nelle zolle nere munito si stivali di gomma e una roncola per l'occorrenza. Questa è una storia che non avremmo voluto che finisse in questa maniera, nel disordine generale, appunto "all'italiana". La stessa indolenza vista e vissuta già altre volte in occasione di terremoti, tracimazioni, alluvioni, incendi affrontata con grande abnegazione delle forze in campo ma sempre schierati come l'armata Brancaleone abituata a tappare buchi più che a fronteggiare e risolvere le gravi calamità naturali.
Non si è ancora riunito un tavolo tecnico con tutti gli scienziati e gli operatori del settore, mentre fioccano abbondanti dichiarazioni di esperti con tanto di sigle di cui non si conosceva l'esistenza. Se manca il generale sul campo l'esercito cammina in ordine sparso e va a sbattere contro il Tar regionale anzi quello laziale quindi si giocherà anche fuori casa e senza difesa da schierare,
contro le associazioni dei contadini e degli agricoltori, contro l'amministrazione da sempre malata di batterio burocratico, commissario disconosciuti dai più e volano carte bollate e improperi, l'assenza della politica prima durante e dopo il fattaccio. Fatto sta , tra canti girotondi balli e slogan, il batterio ci ha scombussolati la vita e non è scorretto parlare di politica fastidiosa e Xylella politicante. Come non è sbagliato auspiscare un nucleo di scienziati a combattere il batterio e un nucleo di contadini esperti per combattere i mali della politica., accusata come al solito di ritardi, mancanza di previsione, di vuoto programmatico perchè da settimane non si fa altro che parlare di schieramenti e poltrone e mai di tavoli tecnici. Poi, esce la storia di espianti di alberi di ulivo sani nell'ordine di 32 mila senza che nessuno spiccicasse una parola, quasi a voler giustificare i tagli ad alzo zero e che dopotutto di alberi si tratta. La stessa cosa di quelli che consideravano l'agricoltura come un mondo da cui trarre profitto ma non sporcandosi le mani di terra ma con raggiri e truffe all'Inps, finti agricoltori specializzati nella truffa una pianta dura da estirpare, un parassita duro da sconfiggere. E dopo questa vicenda e a conclusione della disfida salentina tra la legge sulla carta e quella naturale, si è sentita levare nell'aria una esile voce: abbiamo bisogno di agricoltori veri, esperti che riprendano la buona pratica di eseguire i lavori come nella tradizione, ovvero accudire la natura e gli alberi perchè senza di loro non c'è futuro. La differenza tra noi e il batterio sta qui: lui lavora fino ad arrivare al cuore dell'albero rubandogli l'esistenza, noi pur avendone le risorse nel senso della buona volontà spesso siamo sommersi e inghiottiti da parole vuote altrettante nocive che come il batterio arrivano al cuore e ci fanno incazzare.
Una Babele agricola: estirpazione, eradicazione, interventi chirurgici, a tappeto, a zona, no insetticidi, sopravvivenza, desertificazione di un'area geografica, dissecamento, metodi naturali e fitosanitari, prevenzione, infezioni. Poi, sigle e comitati, avvocati e tribunali... Buona Pasqua anche a te, Xylella fastidiosa perchè forse sarà il giorno buono per risorgere anche noi da questo tramortimento, per non dire oblìo.
  
     F.to

Angelo Ciciriello

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