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Intervento dello storico Michele Ciracì

Mercoledì 6 dicembre 2017
Michele Ciracì per Cronache e cronachette
In questo 2017 ricorrono i 40 anni della scomparsa del Maestro Vito Vitale, avvenuta il 25.10.1977. A distanza di così tanto tempo è ancora doloroso ricordare quella serata durante l’esibizione alla direzione del <<Gran Concerto Bandistico Città di Ceglie Messapica>> nel Cinema-Teatro >>Francesco Argentiero>>.
Conoscendo le sue non già buone condizioni di salute, più volte fu sconsigliato di dirigere quella faticosa serata. Ma fu tutto inutile! Forse il destino doveva fare il suo corso. Comunque, finì i suoi giorni come forse più desiderava: con la bacchetta in mano, attorniato dagli amici di sempre e dai dei suoi allievi, in compagnia della musica.
Come tanti ragazzi della sua età (Vito Vitale era nato nel 1915), egli aveva iniziato lo studio della musica alla scuola del maestro Vincenzo Chirico.
Mancando allora a Ceglie le scuole superiori, dopo le elementari fu avviato alla bottega di sarto “a imparare il mestiere” e, nello stesso tempo, seguiva le lezioni di musica, prediligendo lo studio del clarino. Dimostrò subito le sue qualità come suonatore di questo difficile strumento.
Ai suoi genitori fu consigliato di fargli proseguire gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica <<Tito Schipa>> di Lecce, dove ebbe come compagno di studi Rocco Elia, che successivamente si affermerà come valente direttore d’orchestra.
Si diplomò in Teoria e Solfeggio e successivamente in Strumentazione per Banda presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari diretto dal maestro Nino Rota.
Docente di musica nella locale Scuola Media <<G. Pascoli>> a partire dagli anni ‘60 e nell’Istituto Musicale Pareggiato di Ceglie fin dai suoi albori, è stato soprattutto il maestro di tanti ragazzi che sotto la sua guida furono avviati allo studio della musica.
Fu un ottimo direttore di famose bande di giro: quella di Ceglie, Carosino, Cisternino, Castellaneta e quella del Villaggio del Fanciullo di Ostuni con cui si esibì negli anni ’50 in Vaticano alla presenza del Papa Pio XII.
Compositore prolifico, ha scritto molte marce e poemi sinfonici. Tutto il suo lascito è conservato presso il Centro di Documentazione “M. Ciracì” di Ceglie Messapica, ed è stato inventariato e catalogato da Nicola Santoro, a disposizione degli studiosi.
Il prezioso repertorio è stato adoperato per anni e anni nelle stagioni musicali, trascritto di proprio pugno con abilità tecnica e pulizia di notazione.
Questo nostro ricordo non è esaustivo alla totale conoscenza a beneficio delle nuove generazioni questo valido musicista, ma solo un piccolo e doveroso contributo di affetto e riconoscenza verso una figura Maestro che seppe alimentare nei giovani di allora l’amore per la musica e il nostro patrimonio operistico.
L’abnegazione al lavoro, all’insegnamento e il suo amore per l’arte musicale in anni di difficoltà materiale molto forte, seppero rapire dalla strada tanti giovani e favorirono le qualità di tanti talenti che, coltivati nel giusto modo, hanno raggiunto con lo studio prestigiosi traguardi.
A 40 dalla sua morte lo ricordiamo con nostalgia unita ad un rinnovato vigore proponendolo a chi ancora non lo conosce.

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